Contratto di franchising e pubblicità ingannevole

Contratto di franchising e pubblicità ingannevole – Sanzione AGCM e contratto di franchising – La Cassazione sul rapporto tra ingannevolezza pubblicitaria e franchising

di Giovanni Adamo

Si pronuncia la Corte di Cassazione con una Sentenza dell’11 novembre 2020 in materia di contratto di franchising e pubblicità ingannevole, ed in particolare sul rapporto tra sanzione AGCM e contratto di franchising. La Corte di Cassazione era chiamata a giudicare, fra l’altro, proprio sul rapporto tra ingannevolezza pubblicitaria e franchising.

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Contratto di franchising e pubblicità ingannevole – La vicenda processuale

La Corte si è occupata della nota vicenda “Kipoint”, nella quale alla Società facente parte del Gruppo Poste Italiane era stata comminata una sanzione per pubblicità ingannevole. Ciò aveva poi condotto al radicamento di una serie di controversie di merito, in sede giudiziale ed arbitrale.

Nel caso di specie, la questione, portata al vaglio del Tribunale di Roma con una richiesta di emissione di decreto ingiuntivo, vedeva poi l’opposizione del Franchisee debitore. L’opposizione veniva accolta dal Tribunale, ed il franchisor veniva condannato anche al risarcimento del danno nei confronti del franchisee.

Seguiva, poi, l’impugnazione della Sentenza, da parte del Franchisor, avanti la Corte d’Appello di Roma, la quale “ribaltava” l’esito di primo grado, sul presupposto che il Tribunale avesse aderito in modo acritico agli accertamenti compiuti dall’AGCM.

Ricorreva per cassazione il franchisee, ritenendo erronee le valutazioni compiute dalla Corte d’Appello.

LE VALUTAZIONI DELLA CORTE DI CASSAZIONE – INGANNEVOLEZZA PUBBLICITARIA E FRANCHISING

Per la Corte di Cassazione, in primo luogo, “La Sentenza del Tribunale, pur avendo dato ampio spazio al provvedimento sanzionatorio emesso dall’AGCM, non si era basata soltanto su quello. Nella Sentenza, infatti, oltre all’espressa adesione alle argomentazioni di cui al menzionato provvedimento sanzionatorio, è contenuta altresì l’indicazione di una serie di ragioni ulteriori per le quali l’opposizione al decreto ingiuntivo proposta dalla società xxx era stata ritenuta fondata, così come la domanda risarcitoria da questa avanzata contro la società yyy. Il Tribunale, infatti, ha anche osservato che non erano state fornite da yyy informazioni corrette alla xxx nella fase precedente alla conclusione del contratto, e che yyy aveva procurato con colpa grave una falsa rappresentazione della realtà inducendo la xxx in errore, errore da ritenere determinante, nel senso che la parte non avrebbe concluso il contratto se avesse avuto una corretta rappresentazione dei fatti“.

Tanto premesso, la Corte ha cassato la sentenza della Corte d’Appello, rinviando la causa alla stessa Corte, in diversa composizione, per una decisione fondata sui principi appena riportati.

Come possiamo aiutarti

Ci occupiamo da un ventennio di contratto di franchising e pubblicità ingannevole. Assistiamo regolarmente imprese avanti i Tribunali di tutta Italia ed avanti l’AGCM nei casi di pubblicità ingannevole inerenti il contratto di affiliazione commerciale. Di seguito alcuni dei nostri casi più recenti:

  • Trib. Foggia, 21 dicembre 2022: ottenuta nell’interesse del franchisee la risoluzione di un contratto di franchising in danno di un franchisor che aveva mutato unilateralmente la formula commerciale ed i prodotti da commercializzare;
  • Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, 18 dicembre 2021ottenuta l’apertura dell’istruttoria per ipotesi di abuso di dipendenza economica ed altre ipotesi di violazione della concorrenza nei confronti di una nota azienda di abbigliamento;
  • Trib. Milano, 15 aprile 2021risolto per inadempimento  del Franchisor un contratto di franchising immobiliare per violazione dell’esclusiva;
  • Corte d’Appello di L’Aquila, 12 aprile 2021: ottenuto il rigetto di un’istanza di fallimento proposta da un noto franchisor di abbigliamento per bambini nei confronti di più società affiliate, “accusate” di aver costituito una società di fatto;
  • Lodo Arbitrale del 2 dicembre 2020 ottenuta la risoluzione di un contratto di franchising nel settore cosmetico. Il Collegio Arbitrale valorizza la necessità di collaborazione tra franchisor e franchisee in vista di uno scopo comune;
  • Tribunale di Vasto, 14 ottobre 2020: ottenuto il rigetto di un istanza di fallimento proposta dal franchisor nei confronti del franchisee per difetto del presupposto essenziale dell’insolvenza della società;
  • Corte d’Appello di Bologna, 15 giugno 2020: la Corte dichiara la nullità di un contratto di franchising nel quale al franchisee non era consentito alcun margine di autonomia;
  • Tribunale di Ancona, 24 aprile 2020: ottenuto provvedimento d’urgenza di inibitoria nei confronti di un franchisee che continuava ad usare il marchio del franchisor anche dopo la risoluzione del contratto;
  • Tribunale di Bologna, 8 gennaio 2020: dichiarazione di nullità di un contratto di franchising nel quale non era stato trasferito il know how;
  • Tribunale di Milano, 6 giugno 2019: ottenuto il rigetto delle domande di inibitoria formulate da un Franchisor nei confronti di un franchisee che aveva creato un blog nel quale esponeva le criticità del sistema di affiliazione.

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