Come brevettare un’idea, un prodotto o un oggetto
Come brevettare un’idea – Come brevettare un prodotto o un oggetto – Breve guida su come registrare un’idea o come brevettare un prodotto
Brevettare un’idea o un prodotto può rappresentare un passo fondamentale per le aziende che vogliono proteggere le proprie invenzioni.
Occorre però essere precisi e comprendere che alcune fattispecie possono essere effettivamente oggetto di tutela brevettuale (come tale oggetto del Codice della Proprietà Industriale). Altre invece sono oggetto della diversa tutela del Diritto d’autore (disciplinata dalla dalla Legge 633 del 1941).
Il brevetto è un titolo giuridico che conferisce un monopolio temporaneo sull’invenzione, impedendo ad altri di produrre o vendere la stessa soluzione senza autorizzazione.
Allo stesso modo, anche la privativa d’autore consente di vietare ad altri, se non alle condizioni previste dalla legge, di riprodurre in qualunque forma senza autorizzazione l’opera dell’ingegno.
In questo articolo utilizzeremo il termine “brevetto” in senso atecnico, impiegando quindi nel medesimo senso l’epressione “come brevettare un’idea”, un prodotto o un oggetto, e cercando così di rispondere alle domande più comuni “incanalando” correttamente la fattispecie nella disciplina specifica di riferimento.
Come brevettare un’idea – Ma soprattutto: Si può brevettare un’idea?
Si può brevettare un’idea, o registrare un’idea? In termini generali, la risposta è no. Una mera idea astratta non costituisce di per sé nè un’invenzione brevettabile, e nemmeno un possibile oggetto di tutela d’autore. La legge italiana, in linea con i principi internazionali, stabilisce che le idee di per sé non sono tutelabili – esse rimangono liberamente utilizzabili da chiunque.
Questo significa che non è possibile ottenere un brevetto semplicemente avendo un’idea, se essa non è ancora stata concretizzata in una forma specifica. Allo stesso modo non sarà tutelabile tramite la Legge sul diritto d’autore la semplice idea creativa che non abbia trovato una effettiva realizzazione.
La ragione è che il sistema brevettuale, così come il sistema posto a fondamento della legge sul diritto d’autore, mira a incentivare lo sviluppo di soluzioni tecniche concrete. Il presupposto della Legge è che concedere un monopolio su un’idea astratta finirebbe per ostacolare il progresso. Pertanto, per proteggere un’idea occorre prima trasformarla in qualcosa di concreto e definito (un prototipo, un processo, un disegno tecnico, ecc. se si tratta di un’invenzione, un libro, una canzone o altro, se si tratta di un’opera dell’ingegno).
Cosa di un’idea è brevettabile? Come registrare un’idea?
Se parliamo di brevetto in senso stretto parliamo di una invenzione che può avere applicazione industriale. Vediamo dunque cosa di un’idea è brevettabile. Un’idea diventa brevettabile quando si concretizza in un’invenzione che soddisfi tre requisiti fondamentali previsti dalla legge italiana (art. 45 del Codice della Proprietà Industriale, D.Lgs. 30/2005):
- Novità – L’invenzione deve essere nuova, cioè non appartenere già allo stato della tecnica (nulla di uguale dev’essere stato reso pubblico prima del deposito).
- Attività inventiva – L’invenzione non deve risultare ovvia per un esperto del settore alla luce di quanto già noto. Deve esserci un salto inventivo rispetto alle soluzioni esistenti.
- Applicabilità industriale – L’oggetto dell’invenzione deve poter essere fabbricato o utilizzato in campo industriale (in senso ampio), quindi avere una utilità pratica.
Solo se l’idea concretizzata rispetta questi tre criteri può costituire oggetto di brevetto (art. 45 Codice della Proprietà industriale).
Va aggiunto che la normativa esclude espressamente alcune categorie dalla brevettabilità, anche se utili o originali. Non sono considerate invenzioni brevettabili alcune categorie come le scoperte scientifiche, i metodi matematici, i piani puramente intellettuali o commerciali e, in generale, le idee astratte prive di concretizzazione. In altri termini, non si può brevettare un principio teorico o un metodo se resta a livello di idea generica; solo la sua applicazione pratica in un dispositivo o processo concreto potrebbe essere tutelabile.
In sintesi, brevettare un’idea è possibile solo quando dall’idea si passa a un’invenzione concreta, dotata dei requisiti di novità, originalità tecnica e applicazione industriale sanciti dalla legge italiana.
Come registrare un’idea per tutelarla? Come brevettare un’idea
Se un’idea in sé non è brevettabile, come si può registrare un’idea per tutelarla? In Italia non esiste un registro pubblico delle “idee” generiche.
Tuttavia, ci sono alcune azioni che un’azienda può intraprendere per proteggere un’idea innovativa senza brevetto:
- Segretezza e NDA: Mantenere l’idea segreta è fondamentale: prima di depositare un brevetto evitate divulgazioni non necessarie. Se dovete parlarne con partner esterni, fatelo solo sotto accordi di non divulgazione (NDA).
- Prova di anteriorità: Anche se non dà un diritto di brevetto, è utile creare una prova documentale della propria idea con data certa. Ad esempio, si può descrivere dettagliatamente l’invenzione in un documento e depositarlo sigillato presso un notaio o inviarlo a se stessi (anche via PEC) per ottenere una data certa. Questo deposito dell’idea serve solo come prova in caso di dispute, ma non conferisce alcun diritto di esclusiva. Infatti, il diritto sul brevetto si acquisisce solo depositando la domanda di brevetto, non semplicemente dimostrando di aver avuto l’idea per primi.
- Copyright o deposito creativo: In alcuni casi, se l’idea si concretizza in una forma creativa (ad esempio un software, un testo, un disegno), può essere tutelata dal diritto d’autore. Il diritto d’autore protegge l’espressione concreta di un’idea, ma non l’idea tecnica in sé. È possibile depositare l’opera presso la SIAE per ottenere una data certa sulla sua creazione. Anche in questo caso non si ottiene un “brevetto sull’idea”, ma almeno si tutela la paternità dell’opera creativa collegata.
In pratica, “registrare un’idea” significa prepararsi a brevettarla (quando possibile) o comunque proteggerla tramite segretezza e altri accorgimenti.
Come brevettare un prodotto o un oggetto?
Passiamo ora all’aspetto pratico: come brevettare un prodotto o un oggetto frutto della nostra idea, o come registrare un’idea. Una volta che l’idea si è trasformata in un’invenzione concreta e brevettabile, l’azienda dovrà seguire la procedura di brevettazione presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM).
Ecco i passaggi principali per brevettare un prodotto/oggetto in Italia:
- Ricerca di anteriorità – Prima di depositare la domanda è consigliabile effettuare una ricerca di anteriorità. Bisogna verificare che nessuno abbia già brevettato o divulgato un’invenzione uguale o simile. Una ricerca nei database brevetti nazionali e internazionali aiuta a evitare di investire su un’idea già nota.
- Preparazione della domanda di brevetto – Bisogna redigere con cura la domanda. Questa comprende una descrizione dettagliata dell’invenzione (che spiega il problema tecnico e la soluzione proposta), una o più rivendicazioni che definiscono gli aspetti protetti, un riassunto e eventuali disegni esplicativit. La stesura va fatta in modo chiaro e completo, secondo i requisiti formali di legge. Dato che il documento di brevetto definirà la portata legale della protezione, molte aziende si affidano a consulenti o mandatari brevettuali per la redazione.
- Deposito della domanda all’UIBM – La domanda di brevetto va depositata all’UIBM (online tramite portale dedicato, oppure in cartaceo presso la Camera di Commercio). In entrambi i casi occorre allegare la documentazione prevista e pagare le tasse di deposito. La data di deposito è fondamentale: da quel giorno l’invenzione è ufficialmente “segnata” e si potranno far valere i diritti di priorità (e, a brevetto concesso, il diritto esclusivo sull’invenzione).
- Esame e concessione – L’UIBM esegue un esame formale (controllo della regolarità formale) sui requisiti di brevettabilità, avvalendosi anche di ricerca di anteriorità ufficiale. Se l’invenzione soddisfa i criteri, l’UIBM concede il brevetto.
- Durata ed estensione – Una volta concesso, il brevetto per invenzione industriale dura 20 anni dalla data di deposito, a patto di pagare le tasse di mantenimento annuali (dal 5º anno in poi) previste per legge. Per i modelli di utilità la durata è di 10 anni. La protezione vale in Italia, ma entro 12 mesi dal deposito si può estendere la tutela all’estero (ad es. depositando un brevetto europeo o una domanda internazionale PCT e rivendicando la priorità della domanda italiana).
Seguendo questi passi, brevettare un prodotto diventa un processo gestibile. È importante essere metodici e precisi: un errore nella domanda può compromettere la validità del brevetto o la sua tutelabilità nel caso di contenzioso. Non a caso molte imprese si avvalgono di professionisti qualificati per le ricerche e la preparazione della domanda, assicurandosi che l’invenzione sia descritta in modo accurato e completo.
Quanto costa il brevetto di un prodotto?
Una domanda frequente è quanto costa brevettare un prodotto o un’invenzione, cioè come registrare un’idea. I costi possono variare in base a diversi fattori (complessità dell’invenzione, estensione territoriale della tutela, tariffe professionali, ecc.). In generale, e senza alcuna pretesa di esaustività, si distinguono due categorie di costi: le tasse ufficiali da pagare all’UIBM e i costi professionali per preparare la domanda.
- Tasse di deposito: depositare un brevetto per invenzione presso l’UIBM comporta il pagamento di tasse relativamente contenute. Ad esempio, la tassa base di deposito per un brevetto di invenzione è 50 € se si deposita online, oppure tra 120 € e 600 € se si deposita in formato cartaceo (l’importo varia in base al numero di pagine della domanda). Inoltre, per ogni rivendicazione oltre le 10 iniziali si paga una tassa aggiuntiva di 45 €. È previsto anche un costo fisso di 200 € per la traduzione in inglese delle rivendicazioni, se il richiedente non la fornisce già al deposito (traduzione necessaria per la ricerca di anteriorità europea).
- Compensi professionali: se l’azienda si affida a un consulente in proprietà industriale o avvocato specializzato per preparare e seguire la pratica per registrare un’idea, dovrà considerare i relativi onorari. I costi professionali per un brevetto nazionale italiano possono aggirarsi sull’ordine di qualche migliaio di euro. Può farsi, senza alcuna pretesa di esattezza, una stima sommaria di circa 2.800-3.000 € (oltre IVA) per l’intero iter di un brevetto italiano gestito da un mandatario. Questo importo può salire se, per registrare un’idea, si segue la via dei brevetti europei o internazionali più complessi.
- Tasse di mantenimento: ottenere il brevetto è solo il primo passo. Per mantenere il brevetto in vigore occorre pagare tasse annuali. In Italia, i diritti annuali si versano a partire dal 5º anno dopo il deposito e aumentano progressivamente ogni anno fino al 20º. Si parte da qualche centinaio di euro il quinto anno, e l’importo cresce gradualmente (l’ultimo anno può costare circa 5-6 volte il primo) (Quanto costa brevettare e depositare un brevetto). Se non si pagano queste tasse, il brevetto decade anticipatamente.
In sintesi, registrare un’idea o un prodotto comporta un investimento economico che, per un deposito in Italia, parte da qualche centinaio di euro (solo spese vive) e può arrivare a qualche migliaio considerando l’assistenza professionale. È un costo da pianificare nel budget aziendale, ma va visto anche come un investimento: un brevetto solido può diventare un asset di grande valore, mentre la mancata tutela di un’innovazione può portare a perdite ben maggiori in caso di imitazioni.
Cosa si rischia in caso di violazione di un brevetto
Infine, è importante capire cosa si rischia in caso di violazione di un brevetto altrui, sia per evitare di violare diritti di terzi sia per sapere come difendere efficacemente i propri brevetti. La violazione di un brevetto (contraffazione) si verifica quando un soggetto produce, vende o utilizza a fini commerciali un’invenzione coperta da un brevetto valido, senza autorizzazione del titolare (sul punto GUARDA QUESTO ARTICOLO).
Dal punto di vista civile, il titolare del brevetto può agire in giudizio contro il contraffattore. Le norme italiane prevedono diversi rimedi:
- Inibitoria immediata: il tribunale può emettere un provvedimento per bloccare la produzione o la vendita dei prodotti in violazione, ordinando la cessazione dell’attività illecita. Può anche disporre il sequestro o il ritiro dal commercio delle merci contraffattorie.
- Risarcimento dei danni: chi viola un brevetto può essere condannato a risarcire i danni causati al titolare. L’art. 125 CPI prevede che il titolare possa ottenere il risarcimento del lucro cessante (il guadagno perso) e dell’ingiusto profitto realizzato dal contraffattore . In pratica, l’azienda responsabile della violazione potrebbe dover pagare somme significative a titolo di indennizzo.
- Distruzione dei prodotti: ai sensi dell’art. 124 CPI, il giudice può ordinare la distruzione dei prodotti realizzati in violazione o adottare altre misure correttive (come l’assegnazione di tali beni al titolare.
Dal punto di vista penale, la contraffazione di un brevetto è anche un reato. L’art. 127 CPI prevede una sanzione di multa fino a circa 1.000 € per chi produce o commercia un prodotto brevettato senza autorizzazione, e il Codice Penale (art. 473) addirittura la reclusione fino a 3 anni nei casi più gravi. Nella pratica, la via civile (ingiunzioni e risarcimenti) è di gran lunga la più utilizzata, mentre le sanzioni penali fungono soprattutto da deterrente e indicano la severità con cui l’ordinamento considera la violazione.
Per un’azienda, violare un brevetto altrui comporta rischi legali ed economici notevoli: oltre a sanzioni e spese, c’è il rischio di dover ritirare prodotti dal mercato con perdite finanziarie. D’altro canto, far valere un proprio brevetto consente di difendere l’investimento innovativo e mantenere l’esclusiva competitiva. È dunque fondamentale, prima di lanciare un nuovo prodotto, svolgere attente ricerche di freedom-to-operate per non violare brevetti altrui, e depositare tempestivamente le proprie domande di brevetto a tutela delle innovazioni.
In conclusione, come registrare un’idea, prodotto o oggetto in Italia è un’attività che va affrontata con pianificazione e conoscenza delle norme. Seguendo i passi giusti, le aziende possono valorizzare le proprie innovazioni e mantenere un vantaggio competitivo, mentre trascurare la tutela brevettuale espone al rischio di imitazioni. In un mercato basato sull’innovazione, investire nella proprietà industriale significa investire nel futuro della propria impresa.
Come brevettare un’idea: I provvedimenti che abbiamo ottenuto sulla tutela dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale
Ci occupiamo da oltre vent’anni di consulenza, assistenza e difesa nelle controversie in materia di proprietà industriale ed intellettuale, ed abbiamo ottenuto numerosi provvedimenti in materia di diritto d’autore, tra i quali, fra l’altro:
- AGCOM, 20 aprile 2023, provvedimento di inibitoria di violazione massiva online del diritto d’autore;
- Trib. Roma, 22 marzo 2023, in materia di immagini ed opere letterarie;
- Trib. Venezia, 4 gennaio 2022, in materia di inibizione di attività di pirateria;
- Trib. Milano, 11 febbraio 2021, in materia di violazione del copyright sulle immagini.
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