Copiare un marchio registrato: guida legale – Implicazioni legali del marchio registrato e copyright

La proprietà intellettuale ed industriale è un pilastro fondamentale del mondo degli affari moderno, e comprende vari aspetti come i brevetti, il diritto d’autore e la tutela del marchio registrato. In questo contesto, sorge spesso una domanda cruciale: è lecito copiare un marchio registrato?

Questa pratica, non solo illegale ma anche eticamente discutibile, merita una considerazione approfondita.

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Quando un marchio è copiato?

Copiare un marchio registrato vuol dire sostanzialmente usare un segno distintivo identico o simile ad un marchio registrato già esistente senza l’autorizzazione del proprietario. Questa imitazione può riguardare il nome, il logo, il simbolo, o qualsiasi altra caratteristica che renda due marchi confondibili per il pubblico di riferimento cui il prodotto o il servizio è rivolto.

La linea di demarcazione tra l’ispirazione e la copia può essere sottile, ma il criterio chiave è la “confondibilità”: ogni qual volta il pubblico di riferimento dei consumatori possa essere tratto in inganno e/o in confusione tra i due segni, allora è probabile che ci si trovi di fronte ad una violazione.

Che differenza c’è tra marchio registrato e copyright?

Il marchio è titolo ed oggetto di una proprietà industriale (come, ad esempio, anche il brevetto per invenzione industriale). Il copyright tutela invece le opere dell’ingegno, opere di carattere originale e creativo come testi, musica, film e software. Per approfondire leggi l’articolo sul diritto d’autore del software

Il marchio registrato ha invece la funzione di identificare l’origine commerciale di beni o servizi e a distinguersi dalla concorrenza. Entrambi sono strumenti legali per proteggere la proprietà immateriale, ma si applicano a categorie diverse di beni.

Che succede se copi un marchio registrato?

La copia o la contraffazione del marchio registrato è un atto che può avere ripercussioni legali significative, disciplinate dall’art. 2598 c.c e dal Codice della Proprietà Industriale. Il titolare del marchio può avviare un’azione legale contro il trasgressore per reprimere la violazione del marchio. Si tratta di azioni che possono comportare ingenti risarcimenti danni, ordinanze giudiziarie per fermare l’uso del marchio copiato, e in alcuni casi, persino sanzioni penali.

Ciò è ampiamente giustificato dal fatto che questa pratica danneggia in modo rilevantissimo non soltanto il titolare del marchio originale, che può vedere diminuire il valore del proprio brand, ma anche il pubblico dei consumatori, che possono venire sviati dall’attività del contraffattore.

Cosa fare se stanno copiando il tuo marchio registrato?

Copiare o contraun marchio registrato è illegale. Qualora si riscontri che il proprio marchio registrato è stato copiato, imitato o contraffatto, è fondamentale agire prontamente. È consigliabile avvalersi dell’assistenza di un avvocato specializzato in diritto della proprietà intellettuale.

L’invio di una lettera di messa in mora può essere il primo passo per richiedere formalmente la cessazione dell’uso non autorizzato del marchio. Se questo approccio non sortisce effetto, o se l’imitazione crea un danno di tale portata da non consentire nemmeno di attendere il tempo di invio della diffida, si può procedere con un’azione d’urgenza finalizzata ad ottenere un provvedimento che inibisca la continuazione dell’attività illegale. Se poi non dovessero sussistere i presupposti per un’azione urgente (ad esempio, se la violazione vi è stata, ma è già cessata), allora si può intentare una causa di merito per ottenere il risarcimento del danno.

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