Concorrenza sleale con Adwords

Concorrenza sleale con Adwords: Keyword è il marchio altrui – Pratiche commerciali scorrette su Google: Adwords e concorrenza: come difendersi

Giovanni Adamo

Concorrenza sleale con Adwords: keyword è il marchio altrui

Si pronuncia il Consiglio di Stato in sede di appello avverso un provvedimento del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio . Con tale provvedimento il TAR Lazio, a propria volta, aveva confermato il provvedimento con cui l’AGCM aveva accertato le pratiche commerciali scorrette poste in essere su internet da una società di comparazione ed intermediazione di servizi turistici finali. La questione è quella, già dibattuta su questo sito (cfr. questo ARTICOLO), della concorrenza sleale con Adwords quando keyword è il marchio altrui. 

Le pratiche commerciali scorrette su Google – Google Adwords e concorrenza: come difendersi

La società era stata sanzionata dall’Antitrust per aver posto in essere alcune pratiche commerciali scorrette ai sensi del Codice del Consumo. In particolare, si sarebbe verificato utilizzo ingannevole dei segni distintivi di alcune compagnie aeree all’interno degli annunci pubblicitari su Google, tramite uso del marchio altrui su  Adwords (si segnala, peraltro, che non sempre è illecito usare il marchio altrui su Adwords, ma soltanto a determinate condizioni: sul punto si è già pronunziata anche la Corte di Giustizia UE).

Concorrenza sleale con adwords e uso del marchio altrui come parola chiave: il motivo di appello e le motivazioni del Consiglio di Stato

Tra i motivi di appello del provvedimento, la società sosteneva che la grafica dei siti web e il testo degli annunci non erano elementi idonei a creare confusione nel consumatore e che, allo stesso tempo, usare il marchio altrui a fini pubblicitari fosse da considerare legittimo.

Il Consiglio di Stato, confermando il provvedimento impugnato, ha stabilito invece che “la circostanza che digitando il nome delle compagnie aeree low cost sul motore di ricerca, il consumatore venisse a trovare sul sito della società ricorrente, anziché sull’home page della compagnia aerea, appare di per sé insidiosa ed astrattamente idonea ad integrare un cd. aggancio ingannevole anche per un consumatore avveduto; a maggior ragione se sulla schermata del sito apparivano segni grafici riconducibili ad una delle due compagnie aeree”.

Il Consiglio di Stato, inoltre, ha ricordato che la natura dell’illecito in questione è quella di mero pericolo e non di danno e che, quindi, “l’effettiva incidenza della pratica commerciale scorretta sulle scelte dei consumatori non costituisce elemento idoneo a elidere i profili di scorrettezza della stessa.

Il richiamo alla giurisprudenza comunitaria

Richiamandosi alla giurisprudenza comunitaria i Giudici amministrativi hanno precisato che: “la registrazione di una parola chiave di un marchio altrui integra una pratica scorretta quando l’annuncio non consente o consente soltanto difficilmente all’utente di internet normalmente informato e ragionevolmente attento di sapere se i prodotti o i servizi a cui l’annuncio si riferisce provengano dal titolare del marchio o da un’impresa economicamente collegata a quest’ultimo oppure al contrario da un terzo“. 

Come difendersi – Come possiamo aiutarti

Ci occupiamo da diverso tempo di concorrenza sleale on line e con adwords, ed abbiamo ottenuto alcuni significativi provvedimenti. Di seguito alcuni dei più recenti:

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