Cosa succede se abbiamo un socio disonesto? La domanda è semplice, ma la risposta è complicata.
Nel senso che, in primo luogo, dovremmo cercare di non avere il socio disonesto. Quindi, dovremmo cercare di svolgere, prima della stipulazione di un vincolo societario con qualunque soggetto, delle attività di indagine e di ricerca che ci possano orientare sulla sua situazione patrimoniale, sulle partecipazioni societarie che questo socio dovesse avere, sulla sua storia commerciale (se ha avuto fallimenti, se ha intrapreso attività non andate a buon fine).
Una volta svolta questa attività preventiva, laddove il problema si presenti ugualmente nel corso della vigenza di un vincolo societario, si pone il problema di tutelare la propria partecipazione societaria e difendere i propri interessi.
Il mio socio ruba: cosa posso fare?
Le domande che spesso ci arrivano sono relative a situazioni in cui ci viene chiesto cosa fare se abbiamo un socio che, per dirla in termini spiccioli, ruba all’interno della società.
Allora, intanto, vediamo di comprendere bene quale possa essere la situazione. È chiaro che un soggetto che abbia la possibilità di rubare all’interno della società, per dirla sempre in termini spiccioli, è chiaramente un soggetto che ha dei poteri all’interno della società, quindi normalmente si tratta di un socio amministratore. E questo problema si pone a tutela del socio che non amministra la società (per approfondire leggi l’articolo sui rischi del socio di minoranza).
Diciamo che una prima attività che si può svolgere a tutela del socio non amministratore, che si vede in qualche modo depauperato dal socio amministratore, può essere quella dell’attività di ispezione. L’articolo 2476 del Codice Civile prevede la possibilità per i soci che non amministrano la società di svolgere un’attività ispettiva sulla documentazione amministrativa e contabile della società. Laddove poi, dall’esercizio di questa attività ispettiva, dovesse risultare qualche criticità, ad esempio degli ammanchi di cassa o qualcosa di analogo, si potranno svolgere in sede giudiziaria delle azioni sia a tutela della società (cioè delle azioni volte a reintegrare il patrimonio della società), sia per ottenere il risarcimento del danno per il socio che sia stato danneggiato nel valore della propria partecipazione.
Come escludere un socio disonesto dalla società?
Un’altra possibilità di azione nei confronti del socio “disonesto”, utilizzando questa espressione a titolo tecnico, è quella della delibera di esclusione.
Se l’attività compiuta da questo socio rientra tra quelle che lo statuto o la legge prevedono come causa di esclusione del socio, allora la società potrà adottare anche una delibera di esclusione. Questa delibera ha ad oggetto la perdita da parte del socio della propria quota.
Inoltre, se svolge anche un’attività amministrativa all’interno della società, corre il rischio di essere soggetto ad azioni per malagestio dell’amministratore. Ciò significa che, oltre all’esclusione, ha anche il dovere di risarcire il danno che questo socio ha causato alla società o ai soci stessi.
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