Inadempimento reciproco nel franchising

Inadempimento reciproco nel franchising – Sentenze sul franchising – Il Franchisee è inadempiente – Il Franchisor è inadempiente – Come capire chi ha ragione – Il franchising in Tribunale

Giovanni Adamo

Inadempimento reciproco nel Franchising – Gli elementi per il giudizio comparativo tra gli inadempimenti

Il contratto di franchising appartiene alla categoria dei c.d. contratti a prestazioni corrispettive o sinallagmatici, nei quali il sinallagma rappresenta il rapporto di equilibrio pattuito tra le parti nello scambio delle reciproche prestazioni.

La parte adempiente può quindi chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento quando la controparte risulta inadempiente.

Il problema nasce quando vi è un inadempimento reciproco nel franchising, il che vuol dire che il Franchisee è inadempiente in relazione ad alcune delle sue obbligazioni, e il Franchisor è inadempiente in relazione ad alcune delle proprie.

Occorre allora capire come siano valutati i meccanismi del contratto di franchising in Tribunale, facendo anche riferimento ad alcune sentenze sul franchising in relazione a casi dei quali ci siamo direttamente occupati.

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Come capire chi “ha ragione”?

Quando solo il franchisee è inadempiente, è “facile”: il Giudice valuterà infatti l’inadempimento del franchisee, verificando ad esempio che non ha pagato le royalties, o ha violato il divieto di concorrenza vendendo prodotti di altri marchi, o si è reso comunque responsabile di ulteriori violazioni.

Stessa cosa dicasi quando solo il franchisor è inadempiente: si pensi, ad esempio, al caso della violazione dell’esclusiva spettante al franchisee, o alla diffusione del know how, o alla mancata effettuazione delle attività promozionali e pubblicitarie previste dal contratto.

Diventa molto più complicato il caso (che per la verità è anche il più frequente) di inadempimento reciproco nel franchising.

La valutazione comparativa nell’inadempimento reciproco nel franchising: cos’è e le sentenze sul franchising

Come viene valutato il franchising in Tribunale?

BISOGNA VERIFICARE QUALE INADEMPIMENTO SI PONE PIU’ IN CONTRASTO CON IL CONTRATTO

L’orientamento consolidato in materia di inadempimento reciproco nel franchising prevede che si effettui una valutazione comparativa delle obbligazioni rispetto alle quali il franchisor è inadempiente e quelle rispetto alle quali il franchisee è inadempiente. Esse debbono poi essere “pesate” per comprendere quale delle due parti abbia concorso in modo maggiormente determinante alla risoluzione del contratto di franchising.

Per dirla in termini “tecnici” e con la Corte di Cassazione (Cass. 4529/2001), “Il Giudice, al fine di stabilire su quale dei contraenti debba ricadere l’inadempimento colpevole, giustificativo dell’inadempimento dell’altra parte, deve procedere ad una valutazione comparativa ed unitaria degli inadempimenti di entrambe le parti

L’ORIENTAMENTO E’ CONSOLIDATO: VI SONO MOLTE SENTENZE SUL FRANCHISING CHE LO CONFERMANO

Vi sono diverse sentenze sul franchising che affrontano nello specifico l’argomento.

Ad esempio:

  • Trib. Foggia, 21 dicembre 2022, un caso del quale ci siamo direttamente occupati, afferma che nel quadro di inadempimenti reciproci “la variazione unilaterale del know how indicato nel contratto, quello sul quale si era formato l’accordo negoziale ed in relazione al quale l’affiliato si era determinato ad aderire al “progetto”, ha inciso significativamente sullo svolgimento del rapporto contrattuale, comportando per l’affiliato, inevitabilmente, maggiori difficoltà nella programmazione ed organizzazione della propria attività commerciale, dovute proprio alla modifica sostanziale del progetto imprenditoriale originariamente valutato al momento della stipula del contratto
  • Trib. Cosenza, 7 gennaio 2021, dà espressamente conto di tale valutazione comparativa e dell’inadempimento reciproco nel franchising: “sulla scorta di una valutazione comparativa delle condotte delle parti, in relazione alle risultanze emerse dalla prova documentale ed orale acquisita al giudizio deve riconoscersi che la parte X si sia resa inadempiente all’obbligazione di pagamento….-“;
  • Trib. Roma, 20 novembre 2020, per la quale “all’esito della valutazione comparativa ed unitaria dei comportamenti di entrambe le parti ritiene che i dedotti inadempimenti dell’affiliante al contratto di franchising non presentino quel livello di effettiva gravità…“;
  • Trib. Bologna, 19 aprile 2011, che ha statuito come “Passando al merito, giova sottolineare che, nel caso di contrapposte domande di risoluzione di un contratto per inadempimento, la Suprema Corte ha più volte avuto occasione di chiarire che il giudice è tenuto a formulare un giudizio di comparazione in merito al comportamento complessivo delle parti, al fine di stabilire quale di esse, in relazione ai rispettivi interessi ed all’oggettiva entità degli inadempimenti, si sia resa responsabile delle violazioni maggiormente rilevanti e causa del comportamento della controparte e della conseguente alterazione del sinallagma contrattuale (vedi da ultimo Cass. n. 13840/2010; Cass. n. 20614/2009)“.

Quello sull’inadempimento reciproco nel franchising, e sulla necessità di effettuazione di una valutazione comparativa, è quindi di un orientamento piuttosto consolidato, che gode anche della conferma da parte della Corte di Cassazione, e che può costituire il “punto fermo” dal quale partire per la valutazione iniziale del conflitto tra franchisor e franchisee.

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