Contenzioso Ricerca e Sviluppo: come gestirlo
Contenzioso Ricerca e Sviluppo: come gestirlo
Contenzioso ricerca e sviluppo: le Sentenze – Gestire il contenzioso ricerca e sviluppo – Accertamento Ricerca e sviluppo: Guida per tutelare l’impresa
di Norma De Gregorio
Introduzione
Il credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo (R&S) è stato introdotto dall’art. 3 del D.L. 145/2013 come misura incentivante per sostenere l’innovazione nelle imprese (sul punto vedi anche QUESTO ARTICOLO). Tuttavia, il piano dei controlli dell’Agenzia delle Entrate su queste agevolazioni si è intensificato negli ultimi anni, generando dubbi interpretativi e spesso sfociando in contestazioni che richiedono l’avvio di contenziosi tributari.
In questo articolo, analizzeremo le ultime sentenze favorevoli ai contribuenti e forniremo una guida pratica su come gestire efficacemente il contenzioso con l’Amministrazione finanziaria.
Perché l’Agenzia delle Entrate Contesta i Crediti d’Imposta R&S
L’Agenzia delle Entrate, nell’ambito del proprio piano di controlli ed in ossequio alla propria attività istituzionale, verifica spesso che i progetti dichiarati come R&S presentino effettivi caratteri di novità, creatività e originalità, facendo riferimento, in alcuni casi, anche al Manuale di Frascati. Questa guida, seppur non avente valore di legge, viene talvolta applicata in modo restrittivo, portando a rigetti o atti di recupero dei crediti ritenuti non conformi.
La rigidità interpretativa può tradursi in motivazioni di diniego che vanno oltre il dettato normativo nazionale, creando un contenzioso nell’ambito del quale rimane comunque un certo spazio valutativo ed interpretativo a favore dei contribuenti.
Contenzioso Ricerca e Sviluppo – Sentenze Recenti a Favore dei Contribuenti
Sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Rimini, Sezione 2, n. 201/2024
Un’azienda manifatturiera aveva ricevuto un atto di recupero relativo al credito R&S poiché l’Ufficio aveva sostenuto che l’innovazione dovesse avere un carattere assoluto e di rilevanza scientifica mondiale. La Corte, invece, ha stabilito che è sufficiente un miglioramento significativo dei prodotti o processi nel contesto aziendale, escludendo la necessità di brevetti o innovazioni globali.
Punto chiave: questa pronuncia chiarisce che l’innovazione relativa all’impresa è già sufficiente per giustificare il credito R&S.
Sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Alessandria, Sezione 2, n. 193/2024
Un’impresa tecnologica si è vista negare la riconoscibilità del credito poiché ritenuto un semplice “upgrade” di tecnologie esistenti. La Corte ha invece considerato che non siano richieste innovazioni “straordinarie” per l’intero settore, ma un miglioramento tangibile dei processi aziendali.
Punto chiave: anche un progetto d’innovazione incrementale può accedere ai benefici fiscali.
Sentenza della Corte Tributaria di Palermo, Sezione 6, n. 1686/2023
Un’azienda di servizi ha ottenuto l’annullamento dell’atto di recupero relativo a un progetto di digitalizzazione, contestato dall’Agenzia poiché non ritenuto sufficientemente creativo. La Corte ha sottolineato che l’Amministrazione non può applicare criteri non ufficiali o non esistenti al momento delle spese, in violazione del principio di legittimo affidamento.
Punto chiave: l’Ufficio deve basare la propria valutazione su norme e prassi pubbliche vigenti all’epoca dell’investimento.
Contenzioso Ricerca e Sviluppo – Principi Giuridici a Sostegno del Contribuente
- Innovazione Relativa: Non è richiesta un’innovazione rivoluzionaria o globale; basta un miglioramento interno ai processi o prodotti dell’impresa.
- Limiti al Manuale di Frascati: Questo documento può fungere da riferimento, ma non può prevalere sulla normativa né restringere oltremisura l’accesso al beneficio.
- Motivazioni Adeguate: L’atto di recupero deve indicare chiaramente i criteri applicati, disponibili e noti al momento in cui sono state sostenute le spese.
- Tutela del Legittimo Affidamento: Se l’impresa ha agito nel rispetto delle indicazioni allora in vigore, l’Agenzia non può applicare retroattivamente nuove interpretazioni per negare il credito.
Contenzioso Ricerca e Sviluppo – Come Gestire il Contenzioso con l’Agenzia delle Entrate
Gestire il Contenzioso Ricerca e Sviluppo richiede un approccio integrato e scientifico, e la massima collaborazione dell’azienda-cliente. Possiamo individuare alcune fasi-chiave.
- Verifica Documentale e Tecnica
- Raccogliere la documentazione che attesti la natura del progetto (relazioni tecniche, report di laboratorio, documenti contabili, contratti di collaborazione con centri di ricerca, ecc.).
- Evidenziare le parti innovative, anche se “relative”, dimostrando come l’attività migliora prodotti o processi interni.
- Valutazione Preliminare con un Esperto
- Confrontarsi con un avvocato tributarista specializzato in R&S o con un consulente tecnico (ingegnere, ricercatore, ecc.) per valutare la sostenibilità delle argomentazioni fiscali.
- Fase Pre-Contenziosa
- Prima di avviare il giudizio, valutare eventuali strumenti come l’autotutela o l’accertamento con adesione, quando utile.
- Un dialogo con l’Ufficio può talvolta portare a una soluzione bonaria, evitando i costi di un contenzioso.
- Ricorso in Commissione Tributaria
- Se l’Agenzia emette un atto di recupero, si può presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.
- Fondamentale documentare come il progetto risponda ai requisiti di innovazione e miglioramento, valorizzando i precedenti giurisprudenziali favorevoli.
- Difesa in Giudizio
- Richiamare i principi di legittimo affidamento e le sentenze che dimostrano l’orientamento favorevole al contribuente.
- Evidenziare eventuali incongruenze delle motivazioni addotte dall’Ufficio, specie se basate su criteri non pubblicati o successivi alle spese sostenute.
Conclusioni
Le sentenze delle Corti Tributarie degli ultimi anni e la giurisprudenza in materia, in assenza di un orientamento univoco della giurisprudenza di legittimità, confermano che i contribuenti dispongono quantomeno di solide basi per contestare gli atti di recupero dell’Agenzia delle Entrate sul credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo. Affidarsi a un avvocato tributarista specializzato in materia, ben supportato da periti tecnici, rappresenta la strategia migliore per ottenere l’annullamento di provvedimenti ingiustificati.
Le interpretazioni restrittive dell’Amministrazione possono essere superate evidenziando la relatività dell’innovazione e il rispetto delle norme e prassi vigenti all’epoca dell’investimento. In questo modo, le imprese possono tutelare i propri diritti e continuare a investire con fiducia nella Ricerca e Sviluppo, motore fondamentale per la crescita e la competitività sul mercato.
Se necessiti di supporto legale specifico per il tuo progetto di R&S o per difenderti da un atto di recupero, rivolgiti a un professionista specializzato: un’adeguata consulenza può fare la differenza nel contendere con l’Amministrazione finanziaria.
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