Aloe vera vietata negli alimenti? Le possibili soluzioni
Aloe vera vietata negli alimenti – Regolamento 1925 del 2006 – Regolamento 468 del 2021 – Derivati dell’idrossiantracene
di Tommaso Panozzo e Giovanni Adamo
Aloe vera vietata negli alimenti – Il Regolamento 1925 del 2006
Il Regolamento 1925 del 2006 UE “sull’aggiunta di vitamine e minerali e di talune altre sostanze agli alimenti” si pone come obiettivo quello di armonizzare le disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri riguardanti l’aggiunta di vitamine e minerali e altre sostanze agli alimenti, al fine di garantire la salute dei consumatori europei. L’allegato al Regolamento è suddiviso in tre parti: nella prima (A), sono indicate le sostanze vietate, che non possono quindi essere utilizzate negli alimenti; nella seconda (B), le sostanze soggette a restrizioni; nell’ultima (C), sostanze sottoposte a sorveglianza da parte della Comunità.
Il Regolamento 468 del 2021 e le modifiche apportate al Regolamento 1925 del 2006
Con il recentissimo Regolamento 468 del 2021 dello scorso 18 marzo, la Commissione europea ha modificato l’allegato al Regolamento 1925/2006, inserendo nella parte A (Sostanze vietate) dello stesso alcune nuove voci:
-«Aloe-emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza»;
-«Emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza»;
-«Preparazioni a base di foglie di specie di Aloe contenenti derivati dell’idrossiantracene»; -«Dantrone e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza».
Sotto esame da parte della Commissione Europea, in quanto sospettate di causare danni alla salute umana, sono invece finite le sostanze (Parte C dell’Allegato):
-«a base della radice o del rizoma di Rheum palmatum L., Rheum officinale Baillon e loro ibridi contenenti derivati dell’idrossiantracene»;
-«a base di foglie o frutti di Cassia senna L. contenenti derivati dell’idrossiantracene»;
-«a base di corteccia di Rhamnus frangula L. o Rhamnus purshiana DC. contenenti derivati dell’idrossiantracene».
Si tratta di sostanze contenute nell’aloe vera che, in base alle recenti ricerche scientifiche, potrebbero causare dei problemi per la salute dei consumatori, qualora siano ingerite insieme agli alimenti.
Tale modifica al regolamento 1925/2006 ha causato rilevanti difficoltà a chi produceva aloe vera proprio a scopo alimentare.
Come continuare ad utilizzare l’aloe vera?
In primo luogo, l’art. 10 del Regolamento 2021/468 della Commissione evidenzia che è possibile, “attraverso una serie di processi di filtraggio”, rimuovere dalla preparazioni botaniche i derivati dell’idrossiantracene, “ottenendo così prodotti che contengono solo tracce di tali sostanze sotto forma di impurezze”.
Inoltre il Regolamento in esame si pone come obiettivo quello di armonizzare “le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti l’aggiunta di vitamine e minerali e di talune sostanze di altro tipo agli alimenti, al fine di garantire l’efficace funzionamento del mercato interno, assicurando, al tempo stesso, un elevato livello di tutela dei consumatori”. Il Regolamento, quindi, riguarda esclusivamente i prodotti alimentari. Rimane dunque possibile commercializzare prodotti, contenenti le sostanze vietate, per usi non legati all’alimentazione: ad esempio ad uso cosmetico, oppure, come materia prima, destinata ad essere filtrata e depurata delle sostanze proibite.
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