Programmi di Compliance Antitrust: Linee Guida AGCM e Best Practice

Programmi di Compliance Antitrust: Linee Guida AGCM e Best Practice

Programmi di Compliance Antitrust – Come mettere la propria azienda al riparo da sanzioni Antitrust

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Introduzione

Nel contesto economico contemporaneo, caratterizzato da mercati sempre più aperti, globalizzati e soggetti a rapide evoluzioni, la conformità alle norme antitrust è diventata una priorità essenziale per le imprese di ogni dimensione e settore.

L’adozione di programmi di compliance antitrust (su cosa sia la Compliance Antitrust consulta QUESTO ARTICOLO) non solo aiuta a ridurre il rischio di incorrere in sanzioni, ma contribuisce a creare una cultura della concorrenza all’interno dell’organizzazione, migliorando reputazione, trasparenza e fiducia da parte di clienti e fornitori.

Ruolo delle Autorità Garanti della Concorrenza, nazionale ed europea

Le autorità garanti della concorrenza, a livello nazionale e internazionale, incoraggiano attivamente le imprese ad implementare meccanismi interni di prevenzione delle violazioni. In Italia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha tracciato delle Linee Guida Antitrust, pubblicate nel 2018, che illustrano i criteri con cui valutare l’efficacia dei programmi di compliance e ne determinano il “valore premiante” in termini di possibili riduzioni di sanzioni. Comprendere il contenuto di queste Linee Guida e conoscere le best practice per sviluppare e mantenere un solido programma di compliance antitrust è un passaggio fondamentale per ogni impresa consapevole dei rischi connessi alle regole della concorrenza.

In questo articolo presenteremo in modo approfondito i contenuti delle Linee Guida AGCM, delineeremo i principi chiave per la creazione di programmi di compliance antitrust efficaci e forniremo una checklist per valutare lo stato attuale del vostro programma, identificando eventuali gap e aree di miglioramento.

Le Linee Guida AGCM in Materia di Compliance Antitrust: Un Quadro di Riferimento per i Programmi di Compliance Antitrust

Nel settembre 2018, l’AGCM ha pubblicato le proprie Linee Guida in materia di compliance antitrust. Queste indicazioni costituiscono un punto di riferimento per tutte le imprese intenzionate ad adottare o aggiornare i propri programmi interni di prevenzione delle condotte anticoncorrenziali. Le Linee Guida partono dal presupposto che una compliance antitrust ben strutturata non sia un semplice adempimento formale, bensì un vero strumento di governance, capace di orientare i comportamenti aziendali verso la piena conformità alle norme sulla concorrenza.

Le Linee Guida AGCM si caratterizzano per:

  • Funzione educativa e preventiva: L’AGCM non si limita ad irrogare sanzioni, ma mira a favorire un clima di concorrenza leale. Un programma di compliance antitrust efficace serve a sensibilizzare il personale e i dirigenti, prevenendo illeciti e riducendo il rischio di comportamenti collusivi o abusi di posizione dominante.
  • Valore premiale: Le Linee Guida stabiliscono che le imprese che abbiano adottato programmi di compliance antitrust efficaci, anteriormente o successivamente all’avvio di un procedimento istruttorio, possono ottenere riduzioni delle sanzioni. Questo sistema di incentivi stimola le aziende a dotarsi di strumenti interni di controllo e prevenzione.
  • Differenziazione sulla base dell’efficacia del programma: L’AGCM distingue diversi scenari. Se il programma è stato implementato prima dell’istruttoria e ha consentito la scoperta e l’interruzione dell’illecito, la riduzione delle sanzioni può arrivare fino al 15%. Se invece il programma non ha individuato l’illecito, ma non risulta “manifestamente inadeguato”, la riduzione può essere fino al 10%, purché l’impresa aggiorni e integri efficacemente il programma una volta avviata l’istruttoria. Nei casi di programmi manifestamente inadeguati, la riduzione può arrivare al 5%, ma solo se vengono adottate modifiche sostanziali.
  • Adattabilità e proporzionalità: Le Linee Guida sottolineano che un programma di compliance antitrust deve essere “tagliato su misura” per l’impresa: non esiste una soluzione universale. Ogni azienda deve valutare la propria struttura, la filiera in cui opera, la posizione sul mercato, i rischi specifici del settore, la presenza di filiali estere e la complessità delle relazioni commerciali, per plasmare un programma efficace e proporzionato.

Principi Chiave per la Creazione di Programmi di Compliance Antitrust Efficaci

Sulla base delle Linee Guida AGCM e della prassi internazionale in materia è possibile individuare alcuni principi cardine che un’impresa dovrebbe seguire nella progettazione o nell’aggiornamento del proprio programma di compliance antitrust (sul punto LEGGI ANCHE QUESTO ARTICOLO).

  1. Cultura della Concorrenza e Impegno diretto della Dirigenza dell’azienda:
    Il primo passo per assicurare l’efficacia di un programma di compliance antitrust è l’impegno diretto della dirigenza. Il top management deve credere nel valore della compliance, promuovere la cultura della concorrenza all’interno dell’azienda e inviare un messaggio chiaro: il rispetto delle regole antitrust non è, nè può essere, negoziabile.
    Questa cultura si traduce nella nomina di un responsabile della compliance, nella destinazione di risorse finanziarie adeguate, e nell’adozione di un codice etico e di procedure interne che riflettano i valori della libera concorrenza.
  2. Valutazione dei Rischi (Risk Assessment):
    Un buon programma di compliance antitrust inizia dalla comprensione dei rischi specifici a cui è esposta l’impresa. Ciò richiede un’analisi strutturata:

    • quali mercati e settori copre l’azienda?
    • la società detiene una quota di mercato significativa o addirittura dominante?
    • esistono rapporti consolidati con concorrenti potenzialmente sospetti?
    • vi sono settori in cui è frequente la formazione di cartelli, intese anticoncorrenziali, ove esistono pratiche concordate o situazioni di abuso di posizione dominante?

    Il risk assessment, o valutazione dei rischi, permette di definire priorità, individuare aree critiche e sviluppare misure di prevenzione mirate.

  3. Norme e Procedure Chiare:
    Le politiche interne di compliance antitrust dovrebbero essere raccolte in un documento chiaro e facilmente consultabile, come un Manuale di Compliance Antitrust. Questo documento deve:

    • spiegare in modo semplice cosa sono gli illeciti antitrust (ad esempio, accordi di cartello, scambio di informazioni sensibili, abuso di posizione dominante).
    • indicare le condotte vietate e definire procedure interne per segnalare potenziali violazioni.
    • descrivere i canali di comunicazione riservati per i dipendenti che vogliano segnalare anomalie senza temere ritorsioni.

    Un documento ben strutturato fornisce alle persone coinvolte (dipendenti, manager, responsabili vendite, responsabili acquisti, ufficio legale, ecc.) una guida pratica per riconoscere e prevenire i comportamenti a rischio.

  4. Formazione e Sensibilizzazione del Personale:
    Un programma di compliance antitrust non può limitarsi a regole scritte su carta. È indispensabile assicurare una formazione adeguata, modulare in base ai livelli di responsabilità all’interno dell’impresa, e soprattutto continuativa e oggetto di aggiornamenti periodici.
    Corsi, webinar, simulazioni di casi e materiali didattici aggiornati aiutano il personale a comprendere le norme, identificare situazioni rischiose e agire correttamente. La formazione periodica contribuisce inoltre a mantenere alta l’attenzione e ad aggiornare i dipendenti sulle eventuali modifiche normative o sull’evoluzione della giurisprudenza.
  5. Monitoraggio, Audit e Aggiornamento Continuo:
    Le norme antitrust, la prassi delle autorità e le condizioni di mercato si evolvono nel tempo. Un programma di compliance efficace è qualcosa che richiede periodiche verifiche di conformità (audit interni), revisioni delle procedure, aggiustamenti e integrazioni.
    L’impresa dovrebbe implementare sistemi di monitoraggio che segnalino comportamenti anomali, come ad esempio un aumento improvviso e ingiustificato dei prezzi contemporaneamente a quelli dei concorrenti o l’esistenza di comunicazioni sospette tra la forza vendita dell’azienda e quelle di competitor.
  6. Sanzioni Interne e Incentivi:
    Il programma di compliance dovrebbe anche prevedere un sistema di incentivi e disincentivi interni. Premiare chi rispetta e promuove le regole, punire (anche disciplinarmente) chi le viola, e offrire incentivi a coloro che segnalano eventuali anomalie. Questo completa il ciclo virtuoso che garantisce la credibilità e l’efficacia di tutto il sistema.

Checklist per Valutare il Proprio Programma di Compliance Antitrust

Di seguito proponiamo una checklist ispirata alle best practice delineate dalle Linee Guida AGCM, che potrete utilizzare per fare un’auto-valutazione del Vostro programma di compliance antitrust, ed in generale della Vostra attività di impresa. Una volta individuate eventuali aree di miglioramento, sarà più semplice intervenire in modo mirato, rendendo il vostro programma sempre più efficace.

  1. Impegno della Dirigenza e Cultura Aziendale
    • Il top management ha comunicato con chiarezza l’importanza della compliance antitrust?
    • È stato nominato un Responsabile della Compliance (o un team dedicato) con adeguati poteri e risorse?
    • Esiste un codice etico o una policy interna che faccia esplicito riferimento al rispetto delle norme antitrust?
  2. Analisi dei Rischi
    • Avete effettuato una mappatura dei mercati in cui l’impresa opera ed identificato quelli a maggior rischio di infrazioni antitrust?
    • Avete valutato la vostra posizione competitiva (quota di mercato, fornitori, clienti) per individuare potenziali abusi o intese vietate?
    • Avete una matrice dei rischi che priorizzi le aree di maggior vulnerabilità?
  3. Regole e Procedure Interne
    • Avete predisposto un Manuale di Compliance Antitrust chiaro e accessibile a tutto il personale?
    • Le regole interne identificano in modo esplicito le condotte vietate (ad es. contatti con concorrenti, accordi di prezzo, divisioni del mercato)?
    • Esistono procedure per la segnalazione interna di comportamenti sospetti?
  4. Formazione e Sensibilizzazione
    • Erogate formazione specifica sul tema antitrust a tutti i livelli aziendali (dirigenti, responsabili commerciali, forza vendita, ufficio acquisti, ufficio legale)?
    • La formazione viene aggiornata periodicamente per riflettere eventuali cambiamenti normativi o di mercato e per dare conto dell’evoluzione giurisprudenziale e provvedimentale del settore?
    • Fornite esempi pratici e casi di studio per facilitare la comprensione del personale?
  5. Monitoraggio e Revisione Continua
    • Avete previsto e sviluppato sistemi di monitoraggio (interni o affidati a consulenti esterni) per rilevare potenziali violazioni?
    • Eseguite audit periodici per verificare l’efficacia del programma e la corretta applicazione delle regole?
    • Il programma viene rivisto almeno annualmente o quando intervengono modifiche normative rilevanti?
  6. Correzioni e Miglioramenti
    • Avete procedure chiare per aggiornare il programma a fronte di nuovi rischi o modifiche normative?
    • Vi sono strumenti per correggere tempestivamente eventuali carenze individuate durante i controlli periodici?
    • Il personale riceve riscontri a seguito di controlli o segnalazioni, per migliorare continuamente le proprie prassi?
  7. Incentivi, Sanzioni Interne e Comunicazione Efficace
    • Esistono incentivi interni per il personale che segnala potenziali rischi o si distingue nell’attuazione delle norme di compliance?
    • Le violazioni interne delle regole antitrust comportano sanzioni disciplinari chiare e proporzionate?
    • La comunicazione interna (newsletter, intranet, incontri periodici) sottolinea costantemente l’importanza della compliance antitrust?

Vantaggi dei Programmi di Compliance Antitrust Efficace

L’adozione di programmi di compliance antitrust ben strutturati offre una serie di vantaggi:

  • Riduzione del rischio sanzionatorio: Un programma efficace previene la commissione di illeciti e, nel caso in cui si verifichino, può garantire trattamenti premiali, riducendo l’ammontare delle sanzioni.
  • Reputazione e Fiducia: Le imprese che dimostrano attenzione alla compliance costruiscono un’immagine solida e affidabile, attraendo clienti, investitori e partner commerciali.
  • Migliore Governance Interna: Un programma di compliance antitrust favorisce una maggiore trasparenza, definisce responsabilità interne e migliora la qualità del controllo di gestione.
  • Adattabilità ai Cambiamenti Normativi e di Mercato: L’aggiornamento periodico del programma permette all’impresa di essere sempre al passo con l’evoluzione delle regole e delle prassi, evitando situazioni di “impreparazione” di fronte a nuovi rischi.

Conclusioni e Prossimi Passi

Implementare o migliorare i propri programmi di compliance antitrust non è un mero obbligo formale, ma un investimento strategico che tutela l’impresa da rischi sanzionatori, migliora la sua immagine e la rende più resiliente alle sfide di mercati complessi. Le Linee Guida dell’AGCM forniscono un quadro di riferimento chiaro e offrono incentivi concreti alle aziende che scelgono di dotarsi di strumenti di prevenzione efficaci.

Una volta completata la checklist e identificati i punti di forza e le aree di miglioramento, il passo successivo è agire: aggiornare le policy interne, potenziare la formazione, coinvolgere il top management in maniera più incisiva, effettuare audit periodici e mantenere un dialogo continuo e trasparente con l’intera organizzazione.

Tutto ciò è molto importante: la compliance antitrust non è un evento isolato, ma un percorso in evoluzione, che richiede attenzione costante e adattamento.

SCARICA LA CHECKLIST

Per supportarvi in questo percorso, mettiamo a disposizione una checklist gratuita di compliance antitrust. Potrete utilizzarla come guida pratica per valutare la solidità del vostro programma, individuare gli interventi prioritari e monitorare i miglioramenti nel tempo.

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Programmi di Compliance Antitrust  – Con questo strumento e le indicazioni fornite in questo articolo, sarete in grado di rafforzare la vostra strategia di prevenzione, cogliendo i vantaggi offerti dalle Linee Guida AGCM e dalle migliori pratiche internazionali, trasformando i programmi di compliance antitrust in un asset chiave per la vostra impresa.

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